Cina in Cucina

 

Principi base 

    

che verranno ampliati successivamente all’interno delle ricette.

L’alimentazione cinese è molto equilibrata con basso contenuto calorico ed alto valore nutritivo.
Un pasto cinese non si basa sulla gerarchia delle portate (primo, secondo, contorno ecc…), ne su di una pietanza centrale, ma sul principio dei contrasti (grande/piccolo, caldo/freddo, carne/pesce, solidi/liquidi, vegetale/animale, croccanti/sugosi, agri/dolci ). Più il pasto è importante e più abbiamo contrasti.
La povertà originaria della cucina cinese implica la necessità di non disperdere il potere nutritivo degli alimenti e quindi cotture rapide, uso del vapore, marinatura delle carni per non disperderne gli umori.
Per cuocere rapidamente occorre che ogni vivanda sia divisa in piccole porzioni.
Ci vuole più tempo a preparare che a cuocere.
I piatti devono avere un aspetto gradevole (essendo tutto diviso in piccole parti si rischia di avere piatti simili nell’aspetto)
I sapori devono essere amalgamati in modo armonioso.

Non vi preoccupate sarà tutto più chiaro se avrete la pazienza di seguirci.

Useremo quasi sempre prodotti freschi, tranne che per i casi in cui non vi sia un corrispettivo fresco come succedaneo.

Ed ora alcuni ingredienti che non possono mancare e di facile reperibilità.

Salsa di soia:
è una salsa ricavata dalla fermentazione dei semi di soia, usare con attenzione in realtà ha un sapore molto intenso e caratteristico ma fa correre il rischio di rendere salati i piatti e di renderli troppo simili.

Ajinomoto ( glutammato monosodico):
serve per accentuare i sapori delle vivande. Non sostituisce il sale ma gli si affianca. Detto tra noi è la funzione del famoso dado nostrano (basta leggere gli ingredienti)

Maizena:
è l’amido ricavato dal mais, può essere sostituita dalla classica fecola di patate. Serve ad addensare le salse. (Se la cottura è veloce le vivande resterebbero eccessivamente "liquide")

Saké:
è il risultato della fermentazione del riso, attenzione a non confonderlo con il distillato di riso che ha una gradazione da superalcolico. Durante la preparazione dei piatti può essere sostituito da un vino bianco secco. Alla fine dei pasti va servito nelle apposite tazzine dopo averlo intiepidito a bagnomaria.

Olio di sesamo:
olio ricavato dai semi di sesamo. Ha il sapore amaro ed intenso dei semi di sesamo tostati. E’ l’odore che sprigiona quando viene scaldato insieme alle vivande che ci interessa. Maneggiare con cura, se ne usa pochissimo, pena un piatto da gettare.

Zenzero (ginger):
è la radice dell’omonima pianta. Ha un sapore fresco e piccante nello stesso tempo. Si trova facilmente in polvere ma in questa forma perde molte delle sue caratteristiche. Oggi si trova facilmente anche fresca , in questo caso sbucciare come una patata e dividere in piccoli quadratini da conservare in freezer. In alcuni negozi si trova anche in barattolo sotto forma di purea in questo caso conservare in frigo.

    
     


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